In Patagonia tra ghiacciai e riserve naturali.
14 giorni indimenticabili.
Gennaio 2011
La Patagonia da sempre nell’immaginario di molti evoca l’idea di un luogo lontano, lontanissimo idealizzato nella mente di molti grazie a molti scritti di autori come Chatwin. E’ una delle aree meno popolate del mondo dove il clima è generalmente freddo che affascina per i suoi spazi infiniti. Le foto che avevamo visto in giro su cataloghi, monografie varie e i tanti documentari ci avevano convinto che era un luogo che dovevamo assolutamente visitare. I suoi spazi infiniti, i suoi paesaggi, alimentavano di continuo la nostra immaginazione. Non conoscendo bene la destinazione abbiamo preso in considerazione una proposta di Patagoniaworld (www.patagoniaworl.it) che ci sembrava interessante per il programma che corrispondeva in linea di massima a quello che avremmo voluto vedere.
L’itinerario che abbiamo fatto ci ha permesso di esplorare alcuni dei luoghi più interessanti dell’Argentina. Due giorni interi li abbiamo dedicati alla Penisola Valdes, un vero spettacolo della natura e uno dei luoghi in assoluto della Patagonia. E’ una riserva naturale dove si ammirano facilmente diverse specie di animali che girano indisturbate: pinguini, leoni ed elefanti marini, balene. Animali che sono davvero i soli e unici protagonisti. Alcuni curiosi si avvicinano fin sotto la barca. Per raggiungere la Penisola ci siamo imbarcati a Puerto Piramides, un paese piccolissimo con qualche ristorante e diverse agenzie che si occupano per lo più in whale-watching. Se siete curiosi di sapere che tempo fa in tempo reale date un’occhiata a questo sito: www.freemeteo.com. Così si azzecca anche il vestiario da portarsi dietro. Siamo stati fortunati a non trovare il mare troppo agitato. Altri nostri amici che ci avevano consigliato il viaggio qualche tempo prima avevano dovuto rinunciare all’escursione causa cattivo tempo. Altra tappa è stata il Parque Nacional Tierra del Fuego, 63mila ettari ricchissimi di flora e fauna. Interessante la navigazione lungo il Canale di Beagle fino all’Isla de Los Lobos. Lungo la navigazione abbiamo incontrato colonie di cormorani e leoni marini. Non di meno quella sul Lago Argentino circondati da iceberg, foreste di un verde intenso e una ricca fauna. Ci siamo spinti fino al ghiacciao Upsala che purtroppo negli anni si è ritirato molto. L’Estancia Cristina, vicino al ghiacciaio Upsala, è stata un’altra nostra tappa. E’ un luogo davvero suggestivo, unico, che ci ha permesso di conoscere la vita del gaucho. I nostri occhi hanno ammirato un paesaggio davvero unico, mentre il nostro palato ha assaggiato un buonissimo agnello patagonico. La carne è davvero eccellente da queste parti. per la prima volta abbiamo assaggiato anche il mate, una bevanda che viene bevuta come se fosse un tè ma non lo è. In Argentina la si beve come da noi il caffè, un’usanza che fa parte dei riti del vivere quotidiano. Abbiamo proseguito poi con un’escursione sul Perito Moreno, uno dei 48 ghiacciai che vengono alimentati dallo Hielo Continental Sur. Il ghiacciao è davvero imponente, oltre le nostre aspettative. Sorprendente il suo colore cangiante, diversi toni di azzurro in contrasto con il grigio del paesaggio circostante. Un vero spettacolo della natura che ci ha lasciato senza parole. ci è stato detto che rappresenta la terza più grande riserva d’acqua dolce del mondo.
E’ stato un viaggio incredibile per i luoghi visti, le emozioni vissute. Lungo l’itinerario abbiamo incontrato tante persone interessanti, amanti della natura, del trekking, un po’ solitari e un po’ sognatori proprio come noi.