Lo Smithsonian Magazine tempo fa ha pubblicato una lista dei “43 luoghi da vedere prima di morire” divisa per categorie. Oltre a luoghi sacri, meraviglie naturali e punti d’osservazione della fauna, troviamo anche i Portali per il Passato, luoghi ancora conservati e visitabili, dove la storia ha messo radici.
Questi sono gli otto “portali” in lista:
- Pompei, in Campania
- le piramidi di Giza, in Egitto
- la Grande Muraglia cinese, in Cina
- il Taj Mahal, in India
- le statue dell’Isola di Pasqua
- Mesa Verde, in Colorado
- Petra, in Giordania
- Tikal, in Guatemala
Mentre il dibattito su come furono costruite le piramidi di Giza non trova soluzione definitiva e il monumento indiano all’amore attira ogni anno milioni di visitatori, il grande serpente di pietra cinese continua la sua statica veglia. Similmente le statue Moai sull’Isola di Pasqua, erette su di un lembo di terraferma in mezzo all’oceano. Ai piedi del Vesuvio, invece, sostano le rovine di Pompei dal lontano 79 d.C.
Concentriamoci invece sui siti un po’ meno conosciuti, come Mesa Verde, Tikal e Petra. Nel Parco nazionale di Mesa Verde, in Colorado, troviamo antichi villaggi scavati nella roccia sotto una rupe, costruiti nel XIII secolo dai nativi americani lì stanziati. Le strutture più grandi sono Spruce Tree House, Balcony House e Cliff Palace.
Tikal, in Guatemala, è un’antica città Maya un tempo nascosta dalla fitta giungla. Fondata nel 200 a.C. fu abbandonata improvvisamente mille anni dopo e riscoperta nel 1848. Sei templi piramidali dominano la vista, visitabili arrampicandosi su scale di legno e radici sporgenti.
Petra, situata nella Giordania occidentale, è una città scavata nell’arenaria, costruita nel I secolo a.C. e riscoperta nel 1812 dal viaggiatore svizzero Johann Ludwig Burckhardt. Famosa in occidente dopo la comparsa nel film Indiana Jones e l’ultima crociata, vi si accede passando attraverso la strettissima gola del Siq.
(foto: El Deir detto ‘Il Monastero’, Petra)
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